Il senatore Angelo Passerini aiutato da una schiera di amici stende una circolare datata 24 ottobre e diretta ai sindaci della valle invitandoli ad un convegno onde trattare della costruzione di “ una casa mandamentale di Ricovero” .
Il 31 ottobre a Vestone si danno convegno i sindaci, i segretari e numerosi invitati.
Si forma un comitato che in successive sedute discute la proposta e muta la finalità dell’istituzione in ”Casa di Ricovero per anziani inabili al lavoro”.
Nel Giugno del 1913 su terreno donato dal Cav. B. Prandini iniziano i lavori per la costruzione del corpo centrale e l’ala di levante della “Pia casa di Ricovero Valsabbino”, i quali vengono ultimati nel luglio 1924.
Il 16 giugno 1913 viene anche redatto il primo Statuto organico che regoli il funzionamento della Casa di riposo e viene nominato il primo Consiglio di Amministrazione.
Allo scoppio della Grande Guerra il fabbricato appena sorto è occupato dai militari, i quali lo lasciano libero parecchi mesi dopo la fine della stessa.
Il 7 Novembre 1915 fanno il loro ingresso le Suore Ancelle della carità di Brescia, alle quali è affidata la direzione del Ricovero.
Il 7 gennaio del 1917 la Prefettura di Brescia approva lo Statuto. Contemporaneamente, l’istituto stesso viene elevato a Ente Morale con decreto di Tomaso di Savoia duca di Genova per conto del re Vittorio Emanuele III.
Riprendono i lavori per completare l’edificio: viene costruita l’ala occidentale con annessa cappella e nel luglio del 1924 l’opera è completamente finita.
Con delibera del 20 novembre 1924 il Consiglio di Amministrazione completa lo statuto con ulteriori modifiche, tra cui il conferimento all’istituto, per un doveroso omaggio alla persona del fondatore, della nuova denominazione di “Ricovero Valsabbino Angelo Passerini” con sede in Nozza.
1° maggio 1925 lo Statuto modificato viene approvato con Regio Decreto;
Il 17 marzo 1930, con altro Regio Decreto, re Vittorio Emanuele III approva ulteriori modifiche allo Statuto.
Viene progettato un fabbricato adiacente nel quale potessero trovare posto la residenza del Famiglio, la stalla ed un fienile.
A partire dagli iniziali 4.690 mq. di terreno, grazie ad acquisti, donazioni e aiuti della popolazione si giunge ad una superficie totale di mq. 23.742.
Si procede all’unificazione del terreno attorno al fabbricato del Ricovero con l’eliminazione della strada di mezzo e l’apertura di due strade per mantenere il collegamento delle contrade Tesolo e Sardello e fra queste e Nozza.
Durante gli ultimi due anni della seconda guerra mondiale, il fabbricato subisce gravi danni, soprattutto in seguito alla distruzione del ponte sul torrente Nozza (27 aprile 1945) da parte delle truppe tedesche in ritirata .
Viene, inoltre, occupato dal comando tedesco e, a guerra finita, dal comando dei partigiani operanti nella zona. E’ usato anche come infermeria per i feriti tedeschi e partigiani.
I danni alla struttura dovuti alla guerra furono numerosi e per la loro sistemazione l’Amministrazione del Ricovero Valsabbino richiese l’intervento dello Stato, contemplando una spesa di £ 699.00.
Fino al 1970 si è proceduto alla manutenzione ordinaria. Dopo quell’anno ha avuto inizio una lunga serie d’interventi per rendere la Casa di Riposo più funzionale e rispondente alle moderne esigenze: creazione di un salone per la televisione riservato agli uomini e di un analogo salone riservato alle donne, sistemazione del vecchio locale caldaia, acquisto di nuovi macchinari per la lavanderia, di celle frigorifere e di nuovo materiale per la cucina, posizionamento di panelli solari.
Negli ultimi anni si è presa in considerazione la trasformazione e la ristrutturazione di tutto il complesso edilizio: si è completato il 1° stralcio dei lavori con la modifica distributiva – al piano terra – del lato sud-ovest, si è inserito un vano per l’ascensore, sono stati ricavati nuovi posti letto, l’alloggio per le suore, l’infermeria e nuovi servizi, sono state portate a termine la nuova pavimentazione e la ristrutturazione del tetto. Durante il 2° stralcio dei lavori, nel lato nord-est al 1° piano, si è creato ex-novo un reparto ”protetto” per non autosufficienti con 15 posti letto completi di ossigenoterapia, mentre il piano terreno viene lasciato rustico in attesa di altri finanziamenti.
Al 31/12/1994, data in cui il personale religioso ha lasciato definitivamente il Ricovero, il personale in servizio era di n. 8 operatori a fronte di 55 posti letto accreditati.
Al 31/12/1998 gli operatori in servizio erano 51 a fronte di 77 posti letto, mentre ad Aprile del 1999 erano 91.
A fronte dell’aumento dei posti accreditati e della nascita di nuovi servizi oltre all’aumento del personale, sia di ruolo che a tempo determinato, all’interno della Casa iniziano ad operare anche numerose organizzazioni di volontariato tra cui l’AVULSS, l’Associazione degli Alpini, il gruppo bandistico di Vestone, le scuole di Vestone e dei comuni vicini, l’Istituto Polivalente di Idro, l’Arma dei Carabinieri e della Forestale e numerosi volontari “solitari” che giorno dopo giorno operano nel “silenzio”.
A metà degli anni ’90 assume un ruolo fondamentale la corretta informazione/formazione sui rischi, sulle eventuali patologie e sui possibili interventi preventivi. Si dà il via ad un corposo programma di interventi: nel 1996 viene redatta la valutazione dei rischi e vengono svolte le visite mediche periodiche di medicina del lavoro; nel 1997 prende corpo il Servizio di Prevenzione e Protezione. In occasione della radicale ristrutturazione dei corpi di fabbrica dell’edificio si sono recepite le misure inserite nel piano di attuazione: creazioni di superfici e pavimenti antisdrucciolo, installazione di nuovi impianti dotati di certificazione di conformità, sostituzione di tutti i macchinari di lavanderia e cucina, adeguamento alla normativa antincendio. Viene, inoltre, avviato un piano di formazione sui rischi specifici del personale.
La Angelo Passerini assume l’assetto attuale di residenza sanitaria per anziani con 99 posti letto, di cui 75 per anziani non autosufficienti e 24 per malati di Alzheimer.
Inoltre è funzionante nell’ambito della struttura, un centro diurno integrato di 30 posti per anziani parzialmente autosufficienti che necessitano di assitenza giornaliera poiché i loro familiari lavorano.
Essi usufruiscono così di tutti i servizi della RSA compreso il servizio di fisioterapia animazione; la sera alle ore 19.00 vengono riaccompagnati in famiglia.
Per l’attività di RSA la Fondazione ha ottenuto la certificazione di qualità a maggio del 2003,tale riconoscimento costituisce sicuramente garanzia di ottimo rapporto qualità servizio erogato.
Dal 1999 sono attive le convenzioni con l’Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda e con l’ASL di Brescia per erogare un servizio territoriale fisioterapico e per la gestione del punto prelievi ematochimici nei Comuni di Vestone, Vobarno e Capovalle. Dall’aprile 2003 è funzionante l’asilo nido aziendale per 10 posti, tutti occupati, per bambini da 1 a 3 anni.
La nostra stuttura è comunque una realtà in continuo sviluppo infatti recentemente è stata accreditata dal SSN italiano per 8 posti letto per malati terminali (Hospice). Per questo sono iniziati i lavori di costruzione della nuova area destinata alle cure palliative, parte integrante del più ampio ed ambizioso progetto denominato “Domus Vigoris”.
La Fondazione Cariplo ha premiato la Fondazione valutando il progetto ”Domus Vigoris” come uno dei 7 progetti maggiormente emblematici della Regione Lombardia, e finanziandolo con un contributo di 700.000,00 euro.
Tale progetto prevede l’estensione delle attività della RSA sul territorio attraverso la prestazione di una serie di servizi alla popolazione quali: servizio pasti a domicilio, trasporto persone in difficoltà, lavanderia per persone sole, interventi infiermieristici e fisioterapici, assistenza domiciliare, ecc.
E’ stata sottoscritta una convenzione con l’Istituto di ricerche Fatebenefratelli di Brescia ed una con l’Università degli Studi di Brescia per tirocinanti, mentre è già attiva nel nostro istituto l’attività di formazione usufruendo di borse di studio per studenti, tirocini per studenti universitari e corsi di riqualificazione per personale già in servizio.
Nel mese di agosto del corrente anno la RSA Passerini da IPAB si è trasformata in Fondazione con decorrenza dal 1 gennaio 2004, con tutte le modifiche, anche di tipo contabile che ciò comporta. La Conferenza dei Sindaci dei Comuni fondatori ha voluto con l’occasione rinnovare totalmente l’organo amministrativo.Dal 21 settembre 2004 si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione, che ha unanimemente deciso di proseguire nell’opera di ampliamento e sviluppo delle attività della Casa, tracciata a suo tempo ma interrotta da complicazioni varie, anche di natura economica. L’obiettivo dell’Amministrazione della Fondazione rimane quello di mantenere e, ove possibile, migliorare il già elevato standard dei servizi prestati, implementandone anche alcuni di quelli che erano già stati programmati e che però saranno resi possibili solo da collaborazioni reali e concrete.
Prende forma la nuova ala, con nuovi servizi.